2 dicembre 2020
I contribuenti che a causa della pandemia hanno avuto problemi di liquidità, e non sono riusciti a pagare le rate dovute, potrebbero ricevere delle buone notizie. Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2021, per agevolare le imprese, i titolari di partita Iva, e i semplici cittadini, non si esclude l’ipotesi di una nuova pace fiscale entro la fine del 2020, e una possibile rottamazione delle cartelle.
Per consentire ai contribuenti di regolarizzarsi col Fisco, l’unica scappatoia per non appesantire questa situazione di precarietà, potrebbe essere una rottamazione quater, beneficiando di nuove forme di definizione agevolata.
Dal 16 ottobre è ripartita l’attività di notifica di cartelle e altri atti congelati da marzo scorso, il 30 novembre è fissata la scadenza per il versamento delle rate scadute nel periodo di sospensione, e il 31 dicembre è fissata la maxi-scadenza con la pace fiscale, con le scadenze di rottamazione e saldo e stralcio previste per l’anno corrente.
Non si prospetta la proroga pe la maxi-scadenza del 31 dicembre 2020, ma solo una semplice riapertura dei termini per gli attuali beneficiari e non una vera pace fiscale.
I contribuenti e i commercialisti, si trovano a fronteggiare in intreccio di scadenze e appuntamenti con l’Agente della Riscossione, e manifestano la necessità di una proroga della sospensione delle cartelle esattoriali.
Secondo i dati riportati dall’AdER (Agenzia delle Entrate Riscossione), tutti i provvedimenti subentrati negli ultimi anni dalla prima rottamazione alla pace fiscale prevista nel 2019, hanno contribuito anche se non in maniera sufficiente, al recupero di importanti debiti maturati dai contribuenti.
Restano al centro dell’attenzione del Governo i 920 miliardi di euro non riscossi, a causa di soggetti deceduti, falliti, nullatenenti o per i quali sono già state tentate infruttuose procedure di recupero.
Con la Legge di Bilancio 2021, si dovrà discutere anche di una riforma della riscossione, che eviti l’Agenzia delle Entrate di spendere tempo e denaro inutilmente nel recupero di somme ormai inesistenti e irrecuperabili.
Fonti: Informazione Fiscale, Money.