16 novembre 2020
Nonostante il Decreto Ristori Bis abbia ampliato le categorie di beneficiari dei contributi a fondo perduto, restano ancora diversi settori esclusi dagli aiuti. questa situazione mette a rischio migliaia di aziende e lavoratori.
Vediamone alcuni:
- fioristi, nessun contributo previsto. Dal mese di ottobre con la limitazione a 30 invitati alle feste successive alle cerimonie, i venditori di fiori hanno subito una grave perdita. La Federfiori: “Le nostre richiesta inascoltate”;
- negozi di scarpe, costretti a chiudere nelle zone rosse. Non è previsto alcun “ristoro” per chi vende calzature;
- professionisti ordinistici, dimenticati dai Decreti gli indennizzi per le categorie di ingegneri, architetti e liberi professionisti;
- dentisti, secondo l’Andi, l’Associazione nazionale dentisti italiani, il Decreto che risarcisce solamente le attività chiuse, penalizza fortemente gli studi professionali aperti con le pesanti restrizioni e limitazioni, disposte dalle misure di contenimento di contagio da Coronavirus;
- agenti di commercio, trascurate dal Governo le categorie professionali degli Agenti di Commercio, dei Consulenti finanziari, degli Agenti in Attività Finanziaria, dei Collaboratori di AAF e SMC e delle Aziende Mandanti;
- mense scolastiche e aziendali, incentivando lo smart working e la didattica a distanza, i fornitori di cibi in scuole e in aziende si trovano in una situazione svantaggiosa. Le mense scolastiche e aziendali hanno riscontrato una variazione del 50% dei fatturati;
- distribuzione automatica, nessun aiuto e una perdita di consumazione superiore al 50% per i gestori delle macchinette del caffè e degli snack installate nelle scuole e negli uffici;
- scuole di lingue, nessun indennizzo per le scuole di lingue e i centri di certificazione linguistica, con perdite di fatturato fino all’80%.
Fonti: Sky tg24, Corriere della Sera, Qui Finanza.
