Decreto Ristori: come avere i Contributi a fondo perduto e richiedere il Bonus affitti

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2 novembre 2020

lunedì 26 ottobre 2020, è entrato in vigore l’ultimo Dpcm, che vede nei confronti di molte attività limitazioni e chiusure totali. Rispetto al Decreto Rilancio, i contributi a fondo perduto erogati dal Governo tramite il Decreto Ristori, saranno più selettivi.

Non basterà più aver registrato un calo di fatturato o di compensi.

Quali sono i requisiti principali richiesti?

  1. avere la partita IVA al 25 ottobre 2020;
  2. svolgere una delle attività coinvolte dalle misure restrittive entrate in vigore nell’ultimo Dpcm.

Non ha diritto chi ha cessato l’attività oppure chi ha aperto la partita IVA dopo il 24 ottobre 2020.

Quali sono i requisiti oggettivi richiesti?

  1. il contributo a fondo perduto spetta se il fatturato e i corrispettivi di aprile 2020 risultano inferiori ai due terzi rispetto a quelli registrati nello stesso mese del 2019, facendo riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazioni dei servizi;
  2. il calo del fatturato o dei corrispettivi, non è richiesto per chi ha iniziato la propria attività dal 1° gennaio 2020;
  3. se nel 2019 sono stati conseguiti ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro, è possibile accedere agli aiuti.

Tutte le attività che nel mese di maggio 2020 hanno ottenuto i contributi a fondo perduto, non dovranno presentare una nuova domanda, e l’importo verrà erogato in automatico tramite Agenzia delle Entrate sul conto corrente dei beneficiari entro il 15 novembre 2020.

Come vengono calcolati gli importi spettanti?

  1. stabilendo la differenza tra il fatturato e i corrispettivi di aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019;
  2. applicando la percentuale variabile a seconda dell’ammontare complessivo dei ricavi o dei compensi ottenuti durante il periodo d’imposta precedente a quello in corso al 19 maggio 2020 (20% fino a 400 mila euro, 15% tra 400 mila e un milione di euro, 10% oltre un milione di euro);
  3. rivalutando il risultato ottenuto con i nuovi coefficienti applicati a seconda del settore di appartenenza.

In base al settore, viene garantito un importo minimo, che parte da 1000 euro per le persone fisiche e da 2000 euro per gli altri soggetti. I contributi a fondo perduto non sono tassati in quanto non concorrono alla formazione d’imponibile IRAP né IRPEF.

Per agevolare le categorie che sono state nuovamente danneggiate dall’ultimo Dpcm, il Decreto Ristori approvato dal Consiglio dei Ministri il 27 ottobre 2020, prevede la proroga del Bonus affitti. Il credito d’imposta del 60% sugli affitti per immobili commerciali, viene esteso a ottobre, novembre e dicembre 2020.

Chi ha diritto al Bonus affitti?

Il Bonus affitti, spetta a tutti gli esercizi commerciali che hanno subito danni economici dall’emergenza coronavirus, gli esercenti di attività d’impresa, arte o professione in relazione alle locazioni di immobili destinati a:

  • attività industriale, commerciale, artigianale, agricola;
  • attività di interesse turistico;
  • esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.

Per usufruire del Bonus affitti, bisogna dimostrare di aver avuto un calo dei ricavi di almeno il 50% e potranno beneficiarne anche le attività avviate nel 2019, e il commercio al dettaglio con ricavi superiori ai 5 milioni di euro nel 1019. Fino a 5 milioni di euro nel 2019, il Bonus resterà invariato, e per che ha un incasso superiore, verrà ridotto a un terzo rispetto alla misura ordinaria.

Le agenzie di viaggio e turismo, e i tour operator non hanno limitazioni.

Non è improbabile che vengano inserite delle altre misure a sostegno delle imprese, in attesa di un nuovo Dpcm, ci atteniamo a queste disposizioni.

Fonti: La legge per tutti, Qui Finanza, Il Giornale, Il sole 24 ore, Fisco oggi.

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Salvatore e Carlo Iadevaia

Dottori Commercialisti e Revisori dei Conti
Fondatori dello Studio Iadevaia

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