STOP ALLA TASSAZIONE E UN PACCHETTO RISTORI CHE VALE 80 MILIARDI

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Qual è la situazione attuale?

C’è bisogno di ossigeno per le aziende italiane, che vedono ancora lontano il risolversi della situazione economico-sanitaria attualmente in corso. Secondo i dati Istat, il 62% delle imprese ha previsto un proseguirsi della diminuzione dei ricavi almeno per il primo semestre 2021. Per far fronte a quanto già perso, e quanto si perderà, alle imprese italiane servono 80 miliardi per salvare le attività economiche a rischio chiusura.

La crisi ha colpito in forma maggiore le piccole imprese. Quasi il 60% delle aziende con meno di 50 dipendenti, infatti, ha dichiarato di essere a forte rischio chiusura: le cause vanno ricercate principalmente in problemi di liquidità (58%) e al calo della domanda interna (34%).

Gli interventi previsti

È un intervento importante che il governo dovrebbe varare entro luglio, attuandosi con un blocco delle tasse e ristori più corposi rispetto ai micro-aiuti distribuiti sino ad oggi. I due governi che hanno fatto fronte alla crisi, il governo Conte e quello Draghi, hanno sinora distribuito circa 65 miliardi di aiuti diretti, ma in buona parte queste risorse devono ancora essere erogate (l’ultima tranche, del valore di circa 30 miliardi, fa riferimento all’ultimo Decreto Sostegni).

Il blocco delle tasse permetterebbe alle imprese beneficiarie degli aiuti a fondo perduto di non essere obbligate a utilizzarli per pagare le imposte, rendendo in questo modo vano il sostegno ricevuto.

Ipotizzando il mancato versamento di Irpef, Ires e IMU – ma non delle imposte locali – per 4,9 milioni di imprese con meno di 1 milione di euro di fatturato, si calcola un risparmio (per mancato gettito) di circa 28 miliardi di euro; un importo di un certo peso, che potrebbe essere ridimensionato consentendo l’azzeramento del peso fiscale solo alle attività con ricavi al di sotto di una certa soglia o sulla base della perdita di fatturato.

Insieme allo stop alle tasse si potrebbe valutare l’erogazione di nuovi aiuti per altri 50 miliardi entro il mese di luglio, per permettere alle imprese di compensare parte dei costi fissi irrinunciabili, come affitti, assicurazioni e utenze che, nonostante l’obbligo di chiusura e il conseguente azzeramento dei ricavi, le attività economiche continuano purtroppo a sostenere.

Quale strategia da parte del governo?

Il Governo, inoltre, ha recentemente annunciato un nuovo scostamento di bilancio nel prossimo DEF di metà aprile (Documento di Economia e Finanza, il documento riportante le politiche economiche e finanziarie introdotte dal governo). È stato recentemente annunciato dal Ministro dell’Economia Daniele Franco e confermato dal Premier Mario Draghi, nella misura in cui è previsto un incremento rispetto al precedente, ammontante a circa 30 miliardi; sono stati esplicitamente richiesti dalla Lega almeno 50 miliardi di euro.

Il lavoro non è semplice, in quanto per mantenere attive le piccole imprese e aiutare (se non proprio sostenere) la ripresa del PIL, infatti, è necessario avere più debito ora e riportarlo poi su livelli accettabili nei prossimi anni; condizioni possibili solo se le piccole imprese saranno ancora in vita e in grado di produrre ricchezza e occupazione.

Fonte: Qui Finanza, Istat, Il Sole 24 Ore

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Salvatore e Carlo Iadevaia

Dottori Commercialisti e Revisori dei Conti
Fondatori dello Studio Iadevaia

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